Lo scoppio dell’emergenza sanitaria dovuta al coronavirus ha colpito fortemente molti settori dell’economia cinese, in particolare il turismo domestico e si sono registrati forti cali nel numero di turisti a partire dalla prima e più importante festa di inizio anno, il Capodanno Lunare.
Sebbene, infatti, le previsioni pre-coronavirus prospettassero un numero di turisti in Cina pari a 450 milioni (per una spesa totale di 555 miliardi di RMB), il numero attuale dei turisti registrato è stato di 152 milioni. Facendo un confronto con i 420 milioni di turisti nel 2019, si è perciò riscontrato un calo del 63.8%.
Stessa situazione si è verificata per la festa del Qingming (4-6 aprile 2020), che ha visto una diminuzione pari al 61.4% nel numero dei turisti (43 milioni) e un calo dei consumi dell’80.7% (8.2 miliardi di RMB).
Quali sono perciò gli aspetti fondamentali su cui le aziende del settore turistico cinese hanno puntato per favorirne la ripresa?
Poiché si prospetta che i primi segni effettivi di ripresa si avranno durante la Festa nazionale della Repubblica Popolare Cinese il 1° ottobre e per tutta la Golden Week (1-7 ottobre), è necessario promuovere le località turistiche sui canali digitali a partire da ora, puntando sulla sicurezza e la protezione dei turisti con la vendita di pacchetti rassicuranti. Nella homepage di Ctrip, ad esempio, è stata inserita una sezione che permette ai turisti di monitorare la situazione sanitaria delle città cinesi, così come di tutti i paesi del mondo e poter così pianificare il proprio viaggio in totale sicurezza. Inoltre, per far comprendere al turista che la sua incolumità viene messa al primo posto, creare dei sondaggi online, utilizzando ad esempio Tencent survey, può essere la mossa vincente per capire i bisogni reali dei clienti.
Secondo China Travel Research Organization, coloro che viaggeranno nel periodo post-coronavirus saranno maggiormente i giovani nati negli anni 80’-90’. Poiché il trend degli ultimi anni ha riscontrato per questa categoria di viaggiatori una preferenza verso viaggi auto-organizzati, le aziende del settore turistico dovrebbero puntare su viaggi personalizzati che offrano al turista esperienze esclusive da condividere sui social media. Il trend nato anni fa sui social e conosciuto come 打卡 “Daka” (letteralmente “timbrare il cartellino”), torna alla ribalta in questo periodo per permettere ai turisti di mostrare le località che hanno visitato al termine della pandemia, i ristoranti nei quali hanno mangiato e invogliare così altri turisti a fare altrettanto.
Fare promozioni sui pacchetti viaggio, sconti sui biglietti di ingresso delle attrazioni, sui voli e sugli alloggi sono le iniziative che maggiormente possono motivare i turisti ad organizzare un viaggio. Particolarmente funzionali sono le strategie di prevendita attraverso il canale personale dell’azienda, come l’account ufficiale WeChat, nel quale gli utenti possono condividere le esperienze desiderate e ottenere degli sconti, oppure grazie alla collaborazione con una OTA (online travel agency) come Ctrip, che con flash sales e cash back incoraggia gli utenti a prenotare viaggi per quando il virus sarà debellato. Un fattore necessario da non dimenticare quando si parla di prevendite è però la possibilità per gli utenti di modificare i prodotti acquistati e di richiederne il rimborso, per evitare che il cliente si preoccupi nel caso dovesse cambiare i piani all’ultimo momento.
Poiché nel primo periodo post-emergenza l’interazione tra clienti e dipendenti delle strutture turistiche sarà caratterizzata dalla presenza necessaria di mascherine e guanti, introdurre servizi contactless che ogni turista può utilizzare indipendentemente può aumentare la percezione di protezione dei clienti stessi. Utili sono le macchine per il check-in e check-out, oppure i robot che effettuano le consegne in camera o ancora la presenza di QR code che devono essere scannerizzati per aprire e chiudere i lucchetti degli armadietti contenenti gli effetti personali dei clienti.
Promozioni da parte delle aziende turistiche possono essere realizzate anche in collaborazione con KOL che recensiscono pacchetti turistici, alloggi, ristoranti e singoli prodotti nelle loro dirette live sui canali social come Douyin, ideando dibattiti e attività che creano una forte interazione con gli spettatori. Il fine non risulta solo quello di incrementare le vendite, ma bensì di aumentare la responsabilità sociale, migliorare la qualità e accrescere la conoscenza del brand. Infine, per coltivare l’immaginazione degli utenti, che aspettano di poter rincominciare a viaggiare, la trasmissione online di video ad alta definizione arricchiti da nuove tecnologie come la realtà virtuale, è molto efficace per intrattenere il pubblico e fornire interessanti informazioni sulle destinazioni più sognate.
Un metodo efficace per poter convertire le vendite legate al turismo è quello di creare un canale e-commerce che affianchi quello di prenotazione viaggi. Creare un proprio merchandising su piattaforme di crossborder e-commerce come Tmall global oppure tramite un WeChat mini-program può essere utile per coloro che vendono gadget e souvenir legati alle attrazioni turistiche. La tipologia di souvenir che viene maggiormente apprezzata in questo periodo è quella di oggetti che oltre a ricordare l’esperienza vissuta siano altamente pratici, utilizzabili nel quotidiano.
Considerando l’importante impatto del coronavirus sul settore del turismo cinese domestico e le strategie attuate per poterne incoraggiare la ripresa, gli aspetti su cui le aziende del settore devono puntare per poter andare incontro alle esigenze dei turisti cinesi sono, in primis, la sicurezza dei clienti, seguita dalla creazione di esperienze uniche da condividere, la maggiore accessibilità alle proposte offerte, così come la creazione di contenuti interattivi e coinvolgenti, che possano far sognare lo spettatore nell’attesa di poter visitare la località turistica di persona.
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